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DESIGN, REDESIGN OR MODIFY YOUR CAREER – THE PROCESS (SECOND STEP)

Immagine del redattore: Donatella DerchiDonatella Derchi

Dopo l’auto analisi che vi ho proposto nel mio post precedente “conosci te stesso”, dovreste avere un po' più di chiarezza sulle caratteristiche della vostra personalità e sulle vostre competenze; cosa sapete fare, soprattutto che cosa nella vita, vi fa sentire felici e realizzati quando lavorate.


Ora facciamo un esercizio di immaginazione: Immaginate di vincere una grossa somma di denaro, con una clausola: quella di spenderne almeno la metà, nel corso del primo anno, per impostare il lavoro dei vostri sogni!


Chi sarebbe il fortunato, o i fortunati che potrebbero usufruire del prodotto o del servizio che avete sempre sognato?!


Iniziamo da qui e proseguiamo il percorso pensando a quale bisogno andreste a colmare per queste persone, quale sarebbe il lavoro che queste persone potrebbero, finalmente, svolgere nel modo più perfetto possibile, quale risultato raggiungerebbero se finalmente il vostro preziosissimo prodotto o servizio fosse presente sul mercato, offerto da voi, nel migliore dei modi possibile? Immaginate la loro giornata ideale.


Allora la seconda domanda che vi chiedo di farvi è la seguente: chi sono i vostri CLIENTI e cioè, in termini di personal business model , a chi siete utile (o vorreste essere utile, nel caso stiate cercando di cambiare lavoro o di iniziare proprio da zero) ?


Tutto ciò può sembrare un sogno o un esercizio di immaginazione, ma se davvero vogliamo guidare gli eventi e non esserne in balia, come foglie al vento, proprio perché siamo in un periodo di così grande trasformazione professionale, proprio perché il lavoro è una variabile incerta, l’unica certezza che abbiamo è quella di partire alla ricerca di CHE COSA VOGLIO PER LA MIA VITA, cosa mi spinge ad alzarmi la mattina e quindi cosa dovrò fare, quali energie, strumenti, formazione e aiuti di ogni genere dovrò mettere in atto per perseguire la mia strada.


Sarò anche più disposto a fare delle deviazioni, se conosco la meta, farò dei sacrifici (un lavoro che non mi piace tanto, magari) ma coltivando la speranza ed anche l’impegno per un cambiamento che, con il duro lavoro, potrò costruirmi, un giorno.


Inoltre, una migliore conoscenza delle proprie competenze, la profonda riflessione ed una progettazione del proprio percorso individuale, aiuta a sentirsi meno impreparati - soprattutto a livello psicologico - per i momenti bui che potrebbero arrivare.




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