top of page

ME

IL COACHING NON E' PER TUTTI

Immagine del redattore: Donatella DerchiDonatella Derchi

Con un collega, giorni fa, riflettevamo sulla pratica del Coaching e su quanto (molto) siamo ancora lontani, in Italia, da una conoscenza ed utilizzo di questa pratica e dei suoi indubbi (e dimostrati) benefici. In Nord Europa molti Consulenti e Formatori sono anche Coach, Life o Business e lavorano molto più di noi. Segno che questa pratica è stata interiorizzata e viene utilizzata come una normale forma di supporto; ci si rivolge ad un Coach per rimettere in moto energie, focalizzarsi su skills che si ha difficoltà a mettere in pratica, far crescere il proprio potenziale, attivare risorse sopite o non conosciute. Alcune aziende (le più illuminate) hanno addirittura uno o più Coach interni, a cui le persone sono libere di rivolgersi se ne sentono il bisogno (inserirlo nel pacchetto Welfare al posto degli sconti benzina?) e le Aziende, per il Change Management, chiedono molto spesso aiuto ai Coach, per riattivare le energie, per offrire nuovi modelli di sviluppo alle persone.


Da noi il Coaching è ancora una pratica elitaria, molte aziende e persone non sanno neanche la differenza tra Coaching e altro…..c’è una grande confusione, anche se è un termine “di moda”. In Farmacia, infatti, possiamo trovare il “Coach per i tuoi capelli” e su Linkedin mi appare sempre questo “Coach usato” che altri non è se non un venditore (di usato).


Il Coaching si basa su competenze fondamentali che devono essere possedute e praticate dal Coach, ma anche su 3 concetti fondamentali, che i Cochee devono sapere e saper poi mettere in pratica su di loro:


Autodeterminazione

dire NO a scelte che non vogliamo. Piccole o grandi che siano, la libertà che abbiamo è da prendersi sul serio; non sarà totale, non avremo, forse, una “libertà assoluta” ma spesso abbiamo, nonostante tutto, un buon range di possibilità di azione, che il Coach può aiutarci a sviluppare


Responsabilità

significa non piangersi addosso ma assumersi il ruolo di conduttori della propria vita. Se a qualcuno dovrò rendere conto, sarà a me stesso, per le scelte fatte, (ed anche per quelle non fatte).


Autoefficacia

La credenza che ogni persona ha riguardo la propria capacità di auto-guidare sé stesso e le proprie azioni, per raggiungere i risultati e gli obiettivi definiti. L’interazione dell'individuo con l’ambiente non è univoca (l’ambiente influenza le mie azioni) ma biunivoca (anche io influenzo l’ambiente in cui vivo). Io influenzo e modello l’ambiente e questo aiuterà la mia autostima quindi la positività delle mie azioni, il raggiungimento dell’obiettivo e la potenza del mio intervento.


Credo (e spero) che la cultura italiana (un pò assistenzialista, un pò piagnona) stia cambiando, questa ondata di crisi non sta facendo sconti a nessuno, neanche negli altri Paesi Europei, figuriamoci da noi e “darsi da fare”, significa saper trasformare il lamento in ruggito.


Un invito a tutti : diffondiamo più cultura responsabilizzante e facciamoci aiutare quando è necessario !




15 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


Seguimi sui Social

Iscriviti alla nostra mailing list

Non perdere mai un aggiornamento

© 2019 by Donatella Derchi. Proudly created by Proassist.

bottom of page