Ognuno di noi riveste ruoli “assegnati” , che non abbiamo scelto né possiamo cambiare (sesso, appartenenza familiare, colore degli occhi, essere nati in un determinato posto), ed altri “acquisiti” e che si modificano – o si possono modificare - nel corso della propria vita (ricco-povero, figlio-genitore, lavoratore-pensionato). La psicologia sociale ritiene inoltre che i ruoli siano mutevoli già dalla primissima infanzia e che siano in gran parte determinati dalla esposizione a l'ambiente esterno.
Esistono però dei “tratti della personalità” (modi di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti dell’ambiente e di sé stessi), che si dimostrano stabili nel tempo, difficilmente modificabili poiché ritenuti di origine genetica (Eysenck, 1990).
Se pensiamo alla nostra persona e cerchiamo di riflettere, attraverso esercizi di autovalutazione , su esperienze avute, comportamenti agiti frequentemente, stati e situazioni che “da sempre” ci fanno stare bene o, al contrario, ci irritano, riusciamo in gran parte a comprendere quale tipo di vita amiamo, quali sono i Valori sui quali si basa, la parte più profonda di noi, a cui non potremmo, (e non dovremmo!) mai rinunciare. Nella vita privata, ma anche nel lavoro.
Stiamo parlando della nostra IDENTITA'
Come Consulente di Carriera, come prima cosa, chiedo ai miei Clienti di fare il punto sui loro tratti di personalità che sentono come parte profonda, e mi prodigo affinché nel loro ruolo professionale (attuale e futuro) li abbiano sempre ben presenti.
Questo sforzo di riflessione potrà fare la differenza nella realizzazione di un sé "felice", applicato al lavoro.
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